La lavorazione delle materie prime.
Il grano preventivamente sottoposto a controllo in laboratorio e immagazzinato nei silos, passa alla fase di pulitura e bagnatura. Dopo un periodo di riposo in appositi silos in acciaio inox inizia la fase di molitura attraverso un primo passaggio nella decorticatrice, segue la macina a pietra ed il laminatoio, ed infine il passaggio nel plansister e nella semolatrice.
L’ultima fase del ciclo produttivo consiste nello stoccaggio del prodotto finito all’interno delle fariniere, attraverso un sistema pneumatico, e nel conseguente insacco Grazie a questo processo produttivo si preservano gli odori, i profumi e i gusti che ricordano la farina di altri tempi
- Bassa temperatura - Maggior gusto
- Farina sempre di tipo, 1, o 2 ricca di sostenze importanti
- Ricca di fibre
Perché scegliere la macinata a pietra
La scarsa velocità della ruota mobile mantiene bassa la temperatura durante la molitura e fa sì che la farina non corra alcun rischio di “cottura”, preservandone al meglio le qualità organolettiche.
Il germe e gli oli essenziali del chicco di grano s’impastano con la parte amidacea dando alla farina una colorazione sul bianco avorio con punteggiature beige scuro: si garantiscono profumi più complessi, maggior gusto e conservazione di molte proprietà benefiche presenti nel grano.
Perché scegliere la macinata a pietra
Il mulino a pietra, per quanto possa macinare il grano più o meno finemente, non produrrà mai una farina raffinatissima tipo 00 ma sempre una tipo 0, 1 e 2: una farina cioè non bianchissima e non impoverita di sostanze importanti come: Proteine,vitamine (B1,B2,PP, B6) magnesio,calcio, fosforo, potassio, selenio e altri sali minerali importanti per il nostro organismo.
Perché scegliere la macinata a pietra
Essendo una farina ricca di fibre regolarizza l’intestino dando un senso di sazietà con un minore apporto di calorie, consigliato quindi in caso di diete dimagranti o per persone diabetiche ( considerando anche il basso indice glicemico).